Al via “JOY”, l’estate solidale di “Sport Senza Frontiere”
Durante la scorsa edizione, oltre a circa 3000 beneficiari dei Centri Estivi, la Onlus ha inserito circa 1500 rifugiati ucraini (mamme e bambini) attraverso il progetto “Sport di Prima Accoglienza: Emergenza Ucraina”
Sono tante e articolate le iniziative di Sport Senza Frontiere per l’estate 2023. Durante la scorsa edizione, oltre a circa 3000 beneficiari dei Centri Estivi, la Onlus ha inserito circa 1500 rifugiati ucraini (mamme e bambini) attraverso il progetto “Sport di Prima Accoglienza: Emergenza Ucraina”, volto a sostenere i minori che giungevano in Italia in fuga dalla guerra. Il periodo estivo, per i bambini in particolare, è un momento di svago, divertimento e occasione di viaggi e conoscenze. Non per tutti, però: nel nostro Paese sono in aumento povertà socio-economica ed educativa, e sono sempre meno le famiglie che possono permettersi di mandare i figli in vacanza. Con la chiusura delle scuole, quindi, l’estate diventa un periodo particolarmente critico per le famiglie fragili. Per questo nasce “JOY”, per offrire un’occasione a quelle famiglie che non possono permettersi di iscrivere i propri i figli ai centri estivi delle città o di mandarli in qualche summer camp per un weekend nella natura. Il Progetto JOY raccoglie l’eredità di “Sport Senza Frontiere Joy Summer Camp”, svoltosi nel 2017 al Terminillo (Rieti) come iniziativa solidale per i bambini delle famiglie colpite dal sisma del Centro Italia. Da allora, Joy Summer Camp ha accolto oltre 1000 minori, molti dei quali provenienti da diverse situazioni emergenziali. Si tratta a tutti gli effetti di un progetto che mette in comunicazione bambini e famiglie di varie provenienze geografiche e sociali, ed è l’occasione per sostenere un’iniziativa solidale. Chi decide di aderire al Progetto JOY, infatti, iscrivendo a pagamento i propri figli ai weekend Joy Nature o ai Summer Camp, partecipa automaticamente ad un progetto solidale, contribuendo all’inserimento gratuito di un bambino che si trova in condizioni di fragilità sociale o in una situazione emergenziale.