Un romanzo appassionante, se non spiazzante, scritto dal giornalista e social media specialist, Simone Gaballo
Berlino, 10 gennaio 2017, anniversario della morte di David Bowie. Un morto impiccato, Karl, un’indagine per omicidio chiusa in fretta con l’arresto dell’amante del defunto. Lui la picchiava, lei si è vendicata. Il social media manager Andrea Straniero e il suo amico avvocato Sandro conoscono la ragazza e sanno che è innocente. Per scagionarla, arrivano fino a Kyoto, sulle tracce della ex moglie di Karl, fuggita da Berlino. Dice di sapere chi è il colpevole: è attendibile una donna che lascia indizi su Instagram postando biglietti dei biscotti della fortuna cinesi? Intanto, alla periferia est di Berlino, si afferma il misterioso Nazikommunist Partei guidato da Olaf, sanguinario postino della ex DDR, e dal prof. Kravets, filonazista ed esperto in DNA delle piante. A Roma invece, scoppia una strana epidemia: le persone, colte da scatti d’ira, uccidono senza pietà. È tutto collegato? Un’indagine ricca di suspence, humor nero, birra e musica: una corposa playlist accompagna l’intero romanzo.
Simone Gaballo, nato a Roma alla fine del 1974, da sempre appassionato di parole. Social media specialist, giornalista pubblicista, blogger di prima generazione, ha tenuto docenze di social media marketing. Nel 2011 pubblica il racconto breve “Miracolo al supermarket”. Nel 2018 esce in libreria il romanzo d’esordio “A Berlino va bene” che narra le vicende di Andrea Straniero, detective per caso che indaga con l’aiuto di tre insoliti “Watson”: social network, musica e birra. Nel 2020 il racconto “Carlo Briaschi” viene selezionato per far parte dell’antologia “Racconti Isolati – Un Decameron al tempo del Covid” uscita a novembre 2021. Appassionato di thriller, horror e colpi di scena, vorrebbe vivere tra Berlino e la costa atlantica francese ma per ora si accontenta di Roma.
In una recente intervista, l’autore ha dichiarato: “Volevo realizzare un thriller che avesse dentro elementi di fantascienza, di giallo classico, citazionismo pop e una consistente spruzzata di ironia, con un occhio molto attento anche ai nuovi estremismi politici europei e ai fenomeni di complottismo in Rete. Si parte da un uomo impiccato in un residence berlinese e si arriva a parlare di tradizioni e cibi giapponesi, birra, guerra fredda, sostanze aliene, neonazismo, hacker, botanica e social media”.