L’intervento si concentrerà principalmente nelle periferie di tre città, Genova, Napoli e Palermo, per offrire alle famiglie supporto diretto, ma anche interventi di innovazione sociale all’interno dei quartieri coinvolti

L’emergenza povertà non si arresta nel nostro Paese e le famiglie con minori, sia al nord che al sud, continuano a trovarsi in una condizione di estrema difficoltà, economica, sociale e familiare. È per questo che Fondazione L’Albero della Vita continua a sostenere famiglie e minori nelle periferie più disagiate di sei città italiane (Milano, Perugia, Genova, Napoli, Catanzaro, Palermo) attraverso il Programma Nazionale di contrasto alla povertà “Varcare la soglia”, che ha come fine ultimo il miglioramento del benessere complessivo del nucleo familiare. Quest’anno, Fondazione L’Albero della Vita, per supportare ulteriormente le famiglie con minori che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità, ha lanciato una campagna di raccolta fondi dedicata al progetto “Riqualificando: contrasto alla povertà e all’esclusione sociale a Napoli, Palermo e Genova”. La campagna, che ha il volto dell’attore Massimo Lopez, è attiva da domenica 8 ottobre fino al 4 novembre 2023, attraverso sms e chiamate solidali al 45580. L’intervento si concentrerà principalmente nelle periferie di tre città, Genova, Napoli e Palermo, per offrire alle famiglie supporto diretto, ma anche interventi di innovazione sociale all’interno dei quartieri coinvolti. Il progetto, infatti, oltre al sostegno materiale, si pone l’obiettivo di rigenerare alcuni spazi per proporre percorsi educativi e formativi per bambini e giovani, oltre a formazione professionale e supporto alla genitorialità per gli adulti. Nello specifico, tra i beneficiari vi sono in maggioranza famiglie monoparentali (mamme sole con bambini piccoli) o nuclei con più di 5 componenti, con reddito nullo o relativo al lavoro di un solo membro della famiglia. I lavori sono per lo più non regolarizzati, stagionali e occasionali. Anche il livello di povertà educativa in queste famiglie rischia di cristallizzarsi e incancrenirsi, mettendo a rischio il futuro di bambini e ragazzi. In particolare, dopo la pandemia, il supporto e la supervisione genitoriale si è ridotta, con un effetto diretto sulla performance scolastica. Inoltre, i quartieri in cui vivono le famiglie beneficiarie versano in stato di degrado. Si tratta di periferie in cui gli investimenti sono minori rispetto ad altre zone delle città e gli spazi di socializzazione sono pochi e spesso non adatti a una reale integrazione delle famiglie con il restante tessuto cittadino. Si innesca spesso una logica del “ghetto” secondo cui nessuno esce da quei luoghi e nessuno, viceversa, vi entra. Ciò che si crea è una polarizzazione delle realtà cittadine che genera diffidenze e astio tra la popolazione, con conseguente riduzione della coesione territoriale e sociale.