Lo sport ha un impatto decisivo nella crescita sociale ed educativa dei più giovani
La funzione dello sport nella crescita di bambine e bambini, ragazzi e ragazze non coinvolge unicamente il loro sviluppo psicofisico. Un aspetto fondamentale, perché riguarda il diritto alla salute tutelato dalla convenzione sui diritti dell’infanzia, e che tuttavia non esaurisce il ruolo dell’attività sportiva. Lo sport ha infatti un impatto anche nella crescita sociale ed educativa dei più giovani. Offre un ambiente in cui apprendere, in un contesto di gioco, valori quali il rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni e la squadra, la dedizione personale. Inoltre, rappresenta un momento di aggregazione e di socialità in cui sviluppare la propria personalità e instaurare relazioni con i coetanei e gli adulti. Aspetti che rendono la pratica sportiva centrale anche nelle politiche di contrasto alle discriminazioni, come quelle di natura etnica e razziale, ancora oggi purtroppo molto presenti. Un potenziale enorme, attualmente compromesso dalla minore partecipazione di bambini e ragazzi di origine straniera alle attività sportive. Le ragazze e i ragazzi stranieri subiscono atti di discriminazione e di bullismo più spesso dei coetanei italiani. Del resto, il bullismo genera esclusione sociale, perché a farne le spese sono coloro che sono già meno inclusi, per una diversità sociale, fisica, etnica o culturale. Nelle rilevazioni Istat sull’integrazione delle seconde generazioni è emerso come siano proprio i ragazzi delle nazionalità che hanno meno contatti con i coetanei italiani a finire più spesso vittime di atti di discriminazione. Per contrastare questi fenomeni è necessario intervenire sull’educazione al rispetto tra persone e culture e sull’abbattimento di pregiudizi e stereotipi. Partendo innanzitutto dalla conoscenza e dal confronto reciproco. Le occasioni di aggregazione offerte dalla pratica sportiva possono aiutare a realizzarli, giorno per giorno.