Attuale, e di sicuro sempre orientato a cogliere nel lettore degli importanti spunti di riflessione, la raccolta di poesie “Khaos e Limite” – traccia nella sublimazione della parola, la descrizione di momenti di vita personale e non solo. Lo scrittore ha voluto spiegare il suo avvicinamento alla poesia, e soprattutto dare qualche informazione più dettagliata a chi ama seguirlo da vicino.
- Quando si è avvicinato alla scrittura poetica?
- “Ho iniziato a scrivere da quando ero bambino, ho sempre scritto anche in età adolescenziale, ma mai raccolte e pubblicate. La società di oggi credo non apprezzi molto la poesia, e per questo ho pensato fosse importante pubblicare un libro di poesie. Cercando sempre una via diversa, leggendo saggi e classici.
Dalla mia esperienza, e dal punto di vista letterario sono sempre stato vicino ad Umberto Eco, vicino ad una realtà mistica, simbolica e meta-razionale.”.
- “Ho iniziato a scrivere da quando ero bambino, ho sempre scritto anche in età adolescenziale, ma mai raccolte e pubblicate. La società di oggi credo non apprezzi molto la poesia, e per questo ho pensato fosse importante pubblicare un libro di poesie. Cercando sempre una via diversa, leggendo saggi e classici.
- Khaos e Limite da dove ha tratto ispirazione?
- Khaos e Limite, ha tratto vita da profonde riflessioni sull’esteriorità. Per questo ho scelto di scrivere proprio un’opera di poesie, e non popolare. Perché intendo dire che la poesia riesce a rendere una chiave di lettura che apra il cuore, dato il costante riferimento della scrittura poetica a qualsiasi riferimento che pervenga da fuori e sia al contempo una sfera di ispirazione.
Nel momento in cui dimentichiamo il nostro contatto con la natura, essendo esseri relazionali – questo fatto non lo percepiamo restando individualisti – ma narcisisti – e non si può che pensare ad un senso di distruzione, riferito sia ai rapporti personali che sociali. Abbiamo del tutto perso la dialogicità che è in noi.”.
- Khaos e Limite, ha tratto vita da profonde riflessioni sull’esteriorità. Per questo ho scelto di scrivere proprio un’opera di poesie, e non popolare. Perché intendo dire che la poesia riesce a rendere una chiave di lettura che apra il cuore, dato il costante riferimento della scrittura poetica a qualsiasi riferimento che pervenga da fuori e sia al contempo una sfera di ispirazione.
- Perché è importante ricordare il valore della poesia oggi?
- La poesia stimola per primo me stesso, ma poi anche gli altri. Molte volte oggi la poesia, in molte forme diventa la narrativa di proprie gioie oppure amori bellissimi. Credo che sia ancora vivo il valore della poesia, e che la stessa sia una sorta di momento. Perché è un’emozione inconscia che muove gli archetipi in comune con alcuni miti fantastici. E questo perché l’uomo ha una struttura comune, e c’è una sorta di filosofia perenne che guida l’uomo.
Credo che la poesia possa avere una grande importanza, una funzione maieutica capace di stimolare anche dubbi. La poesia non consegna una revisione della vita definito.”.
- La poesia stimola per primo me stesso, ma poi anche gli altri. Molte volte oggi la poesia, in molte forme diventa la narrativa di proprie gioie oppure amori bellissimi. Credo che sia ancora vivo il valore della poesia, e che la stessa sia una sorta di momento. Perché è un’emozione inconscia che muove gli archetipi in comune con alcuni miti fantastici. E questo perché l’uomo ha una struttura comune, e c’è una sorta di filosofia perenne che guida l’uomo.
- Quali sono gli autori che hanno rappresentato dei modelli?
- “Io sono di tendenza un saggista, mi sono avvicinato a Dostojeskj, Kafka, Zola, Tolstoj, Foscolo, Pascoli.
La mia passione per i libri già dopo gli studi classici, mi ha sempre più incuriosito ed aperto all’interesse letterario, mantenendo sempre un mio gusto vicino alla tragedia greca. Scrivere in tal senso, mi ha fatto avvicinare al mitico.
Ma, ci tengo a citare uno dei miei preferiti come – L’anatomia della distruttività umana – di Fromm, un testo letterario che riesce a dare una risposta al male – ed osando dare una risposta a cosa è il male.”.
- “Io sono di tendenza un saggista, mi sono avvicinato a Dostojeskj, Kafka, Zola, Tolstoj, Foscolo, Pascoli.
- Quale sarà il suo prossimo libro?
- “In questo momento sto già pensando di scrivere, è già nell’aria un prossimo libro e posso soltanto dire che non sia assolutamente lontano dalla poesia. Forse qualcosa che sia prosaico, pensando di rimanere sempre legato ai precedenti, ed alle raccolte scritte negli ultimi dieci anni.”.